Rendiconti Online della Società Geologica Italiana - Vol. 24/2013

Susceptibility assessment and triggering scenarios for shallow landslides in the southern Messina province (north-eastern Sicily, Italy) using statistic-probabilistic and deterministic approaches

Luca Schilirò (*) & Carlo Esposito (*)
(*) Dipartimento di Scienze della Terra, Sapienza Università di Roma.


DOI: https://doi.org/
Volume: 24/2013
Pages: 298-300

Abstract

Analisi di suscettibilità e scenari d’innesco per frane superficiali nel settore meridionale della provincia di Messina (Sicilia nord-orientale, Italia) tramite l’utilizzo di approcci statistico-probabilistici e deterministici. Obiettivo del presente lavoro è quello di definire scenari di innesco per frane superficiali tramite l’utilizzo di una metodologia “ibrida”, che preveda l’utilizzo di approcci sia statistico-probabilistici che deterministici. È stata dapprima effettuata, tramite il metodo della regressione logistica multivariata, un’analisi di suscettibilità basata sulla Carta-inventario dei fenomeni franosi relativi all’evento verificatosi in Sicilia nord-orientale il 1° Ottobre 2009. Sono state quindi ricostruite in back-analysis le condizioni d’innesco per il medesimo evento mediante un approccio di tipo deterministico, utilizzando il codice di calcolo TRIGRS. I risultati ottenuti dall’applicazione dei due differenti metodi mostrano una buona corrispondenza, poiché i due modelli definiscono le medesime condizioni di “suscettibilità-instabilità” su circa il 70% dell’area studiata. Tali risultati sono stati quindi integrati al fine di ricostruire una Carta di “suscettibilità integrata”. Infine, per connotare dal punto di vista del tempo di ritorno la mappa di scenario prodotta, è stata effettuata un’analisi statistica sui dati pluviometrici storici relativi all’area di studio tramite l’utilizzo della distribuzione GEV. Purtroppo, la mancanza di dati sulle piogge intense di breve durata relative alla stazione di S. Stefano di Briga (la più vicina all’area colpita dall’evento del 2009) non ha dato la possibilità di effettuare un’analisi di pericolosità in senso stretto.

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