Rendiconti Online della Società Geologica Italiana - Vol. 27/2013

Il travertino: la pietra di Roma

Ciriaco Giampaolo (*) & Luca Aldega (**)
(*) Via Nicomaco 49, 00125 Roma, Italy. E-mail: ciro.giampaolo@gmail.com (**) Dipartimento di Scienze della Terra, Sapienza Università di Roma, P.le Aldo Moro 5, 00185 Roma. E-mail: luca.aldega@uniroma1.it


DOI: https://doi.org/10.3301/ROL.2013.23
Volume: 27/2013
Pages: 98-109

Abstract

Il lapis tiburtinus dei Romani prende il nome dalla località di Tivoli (l’antica Tibur) nelle cui vicinanze è localizzato il giacimento del bacino estrattivo delle “Acque Albule”. Una posizione logisticamente ideale, prossima al fiume Aniene, affluente del Tevere, che per secoli ha rappresentato la via di trasporto principale per il commercio con l’Urbe. Il travertino è una roccia sedimentaria continentale, derivata da processi di precipitazione chimica e biochimica, composta da oltre il 95% di carbonato di calcio sotto forma di calcite e subordinatamente aragonite e da numerosi minerali accessori. Il travertino è un materiale particolarmente valido che unisce a una ragionevole facilità di taglio e sagomatura ottime caratteristiche fisico-meccaniche, resistenza agli agenti atmosferici e un aspetto superficiale tipico e di gradevole effetto. Esso ha rappresentato un’innovazione sostanziale nelle tecniche costruttive del II secolo a.C. e la sua diffusione è stata sempre maggiore nel corso dei secoli, fino a divenire il simbolo stesso della città di Roma. Il travertino è stato utilizzato in quantità massicce per fondazioni, elementi strutturali in elevazione, colonne prevalentemente composte da rocchi, ma anche in opere di cesello e nella statuaria. Per maggiori informazioni sul litotipo si rimanda alla banca dati ITALITHOS (http://www.italithos.uniroma3.it).

Keywords


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